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Come organizzare un viaggio in Oman

come organizzare un viaggio in oman - cuscini nel deserto wabi sand

Ho scritto “come organizzare un viaggio in Oman” perché chiamarlo Oman “low cost” era un po’ un azzardo. A differenza della Norvegia, infatti, riuscire davvero a risparmiare è un po’ più complicato.

In Oman infatti non ci sono ancora, per il momento, le stesse possibilità di scelta che si hanno in un Paese Europeo già abituato al turismo, specialmente per quanto riguarda il fattore alloggi.

Nonostante questo, ho ovviamente fatto del mio meglio per salvare il portafoglio e sono qua a raccontarvi come mi sono organizzata, sperando che possa esservi d’aiuto.

Come organizzare un viaggio in Oman

Ci sono degli step che consiglio di seguire per rendere più veloce ed efficace la creazione di un itinerario e delle conseguenti scelte che si devono fare, così eviterete di passare come me SETTIMANE su blog, guide e siti prima di capirci davvero qualcosa.

PRIMA DI PARTIRE

  1. RACCOGLIERE INFORMAZIONI: come se foste dell’FBI. Come se doveste stalkerare il vostro vip preferito. Prendete informazioni da guide, blog, siti turistici ufficiali, dai dépliant degli OT, da chi è andato prima di voi. Raccattate qualsiasi cosa su cui ci sia scritta la parola Oman. Scoprite quante e quali possibilità può offrire questo Paese e, una volta che avrete un quadro completo, anche della sua conformazione geografica, passate al prossimo step.

2. PROCURARE IL VISTO: Nel 2019, l’anno del mio viaggio, era obbligatorio avere il visto IN ANTICIPO. La cosa è davvero molto semplice, potete trovare le info necessarie sul sito “Viaggiare Sicuri” e nel nostro caso sono stati anche molto rapidi nel consegnare tutte le carte necessarie via mail in pochissimo tempo. Ma vi consiglierei di farlo con almeno 10 giorni di anticipo per non arrivare il giorno della partenza col patema d’animo.

PS: al mio arrivo ho comunque visto un desk per i VISA, perciò mi viene da pensare che per alcuni sia ancora possibile farlo una volta giunti a destinazione, ma non mi sembra il caso di giocare col destino, specialmente vista la facilità nel poterlo ottenere online. Io l’ho richiesto nel sito ufficiale. Ricordatevi che ci sono sempre molti siti pronti ad “aiutarvi”, ma spesso lo fanno chiedendo un prezzo esorbitante per una cosa davvero molto molto semplice.

3. DECIDERE CHE TIPO DI VIAGGIO VOLETE FARE: sportivo escursionistico? storico? Relax tra sole mare e spiaggia? Avventuroso? Mai come in Oman dovrete avere le idee chiare, non solo perchè le possibilità sono molte, ma perché da questa risposta capirete come muovervi (nel vero senso della parola) all’ interno del Paese. Proseguite nella lettura per capire il perchè.

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4. NOLEGGIARE UNA MACCHINA: Spostarsi in macchina all’interno dell’Oman è semplicissimo.

Le strade che collegano le città e i Paesi più o meno grandi sono tutte segnate benissimo sulle cartine stradali e se vi prenderete anche una Sim locale, la cosa sarà ancora più semplice con Google Maps o con Waze, un’app che funziona anche in modalità offline.

Perché allora è tanto importante sapere che tipo di viaggio si vuole fare?

BHE, perché se avete intenzione di fare trekking, scorribande tra i deserti e visitare posti sperduti.. sarete OBBLIGATI a prendere una 4×4, altrimenti rimarrete letteralmente infossati alla prima duna di soffice sabbia. I posti più isolati si trovano spesso circondati da deserto o comunque zone non asfaltate e non ci sono santi che tengano. Una macchina che non sia una 4×4 non ce la fa. Per un itinerario come il nostro una 4×4 sarebbe stato un costo inutile, dato che abbiamo percorso solamente strade “normali”. Perciò ecco, sicurezza e risparmio in questo caso vanno decisamente a braccetto.

SPOILER 2: Se siete di quelli che strisciano la carta e vanno pacifici, senza minimamente ricordare quale sia il PIN, sappiate che qua ve lo chiederanno quasi sempre perciò NON FATE COME ME. Ricordatevelo. Scrivetevelo. Tatuatevelo in fronte. Ed eviterete figure di merda multiple e disagi di vario genere.

5. EQUIPAGGIAMENTO: la ricerca e preparazione dell’equipaggiamento è decisamente molto più easy rispetto a quello che si deve portare in altri posti come possono essere le fredde terre norvegesi, ma ci sono delle cose che non vanno dimenticate:

  • CREMA SOLARE PROTETTIVA
  • MAGLIETTA E PANTALONI PER FARE IL BAGNO: (per le ragazze) se siete in una spiaggia o in un wadi completamente da soli potete anche farlo in costume. Ma se siete in una spiaggia affollata di locals, allora è segno di rispetto mettersi almeno una maglietta e dei pantaloni fino al ginocchio. Chiedete sempre a chi vi sta attorno come comportarvi: sulle isole Daymaniat non era un problema stare in costume, in un wadi ci hanno fatto coprire mentre nel secondo ho messo la maglietta, ma non mi hanno costretto a mettere i pantaloncini. Chiedere è sempre un segno di rispetto, non abbiate paura di farlo.
  • PAREO o SCIARPA per coprirsi la testa nelle moschee.
  • SCARPE DA SCOGLIO: l’antisesso per eccellenza, ma sono utili specialmente nei Wadi, dato che le spiagge sono per lo più di sabbia finissima.
  • FELPA/GIACCA A VENTO : la sera l’escursione termica potrebbe giocare qualche scherzo, specialmente nel deserto. Anche un eventuale giro in barca potrebbe regalarvi qualche bella sventolata, io ho fatto finta di essere ancora una ventenne e mi son presa il colera.
  • BORRACCIA: portatela, l’acqua dei rubinetti è potabile, ma può capitare che abbia un sapore strano. Noi abbiamo preso anche una tanica da 5 litri al supermercato da portare con noi in macchina nel caso avessimo dovuto affrontare km nel niente cosmico.

PICCOLO CONSIGLIO: io in macchina indossavo pantaloncini corti e maglietta: dentro il mio zaino avevo sempre un pareo per la testa e dei pantaloni arabi con un elastico largo da poter indossare facilmente nel momento del bisogno.

6. ESCURSIONI: Noi ne abbiamo fatto 4: LA NOTTE NEL DESERTO, la visita al WADI BANI KHALID, quella alle ISOLE DAYMANIYAT e al RASALJINZ TURTLE RESERVE.

Per la notte nel deserto assicuratevi che sia offerto anche un servizio Pick up e drop off (se non avete un 4×4).

Per le isole la parola d’ordine è : ASSICURATEVI che all’interno del prezzo sia incluso il permesso per accedere alle isole in quanto sono zone protette. EVITATE per mille motivi di affidarvi a compagnie o pescatori locali che vi accompagnano e mollano li senza visto: non solo è illegale, ma voi aiutereste delle attività illecite che non tutelano l’ambiente. Inoltre sappiate che vengono effettuati dei controlli, e vi trovereste anche nei guai, solo per risparmiare un po’. Non ne vale davvero la pena.

7. ITINERARIO: Se avete 11 giorni di tempo come noi, girare tutto l’Oman è impensabile. Guardate attentamente su Google Maps le distanze tra una tappa e l’altra e cercate di capire se possono essere fattibili per voi. A volte le distanze sono enormi e per quanto sia rilassante guidare su strade vuote in mezzo al deserto, beh…dopo un po’ può diventare un po’ pesante.

Inoltre, in base alle informazioni che avete raccolto in precedenza, scegliete che parte di Paese volete visitare: noi abbiamo visitato il Nord, ma la zona di Salalah è stupenda, e ammetto che mi piacerebbe visitarla in futuro, specialmente nella stagione delle piogge, quando le oasi esplodono di verde.

UNA VOLTA ARRIVATI IN OMAN

Come organizzare un viaggio in Oman

DOVE ALLOGGIARE

E’ un paese che ancora non offre molti alloggi su Airbnb, ma con un po’ di pazienza comunque si trova qualcosa a buon prezzo. Noi abbiamo scelto sempre hotel perché, per assurdo, i prezzi erano migliori rispetto alle case. Ricordatevi che, ameno che non andiate nei villaggi turistici, saranno sempre stanze e strutture molto spartane e con standard di pulizia che potrebbero essere leggermente diversi dal vostro. Leggetevi bene tutte le recensioni che trovate e fate sempre una media tra le ottime e le pessime. La verità sta nel mezzo.

DOVE MANGIARE

Il consiglio è sempre quello di mangiare dove mangiano i locals e specialmente dove sono esposti i prezzi. Noi, dopo 5 giorni di riso basmati e pollo al curry, ci siamo buttati su smoothies e panini, sempre però scegliendo la formula street food o baretti “ambigui”. In realtà sono quasi tutti bar aperti da compagnie in franchising, cosa che assicura una certa qualità, con dei prezzi onestissimi.

Per dire, l’unica flobberata al portafogli l’abbiamo presa a Nizwa, in un ristorante semi turistico a buffet, dove il prezzo non era scritto da nessuna parte. ERRORE DA PRINCIPIANTI. Quella che vedete nella foto, invece è una piccola parte di quello che mi hanno dato da mangiare al Desert Camp.

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MONETA

Personalmente per il cambio dei soldi evito gli aeroporti, quando posso. Questo perché ho quasi sempre notato un tasso di cambio decisamente sfavorevole, perciò preferisco gli uffici di cambio nelle città più piccole, dove posso scegliere quello più conveniente. Mohamed, il taxista che è stato con me nei primi 2 giorni, mi ha accompagnato a prelevare in un centro commerciale a pochi minuti dall’aeroporto.

Una volta cambiati i soldi, il consiglio che vi do è di viaggiare con i tagli più piccoli possibili, altrimenti farete davvero fatica a trovare chi vi può dare il resto.

Solitamente i più forniti per questo tipo di cambio sono i benzinai, perciò approfittatene finchè siete a Muscat così non dovrete affrontare il problema in villaggi più piccoli.

CONTRATTARE

Io inizialmente pensavo fosse terribile star li a contrattare in Paesi più poveri rispetto all’Italia o dove comunque ci sono prezzi ridicoli, finchè non ho imparato che fa parte della cultura in maniera così radicale da essere quasi offensivo, a volte, se non lo fai.

Nei souq avrete di che divertirvi, l’unica cosa che farete fatica a contrattare è l’argento, in quanto viene venduto a peso, perciò non è che riuscirete a ricavare chissà che grandi sconti.

E per finire ecco il mio consiglio più grande:

Non rifiutate le gentilezze che vi vengono fatte, specialmente perché 90 su 100 vi verranno fatte senza chiedervi niente in cambio.

Se siete in dubbio potete usare la mia scusa preferita: “Quanto ti dobbiamo? Non so se ho abbastanza pezzi piccoli, forse devo andarli a cambiare”.

Non stupitevi se non accetteranno soldi o non ve li chiederanno: ringraziate con un bel sorriso e godetevi la bellezza del mondo.

Di questo e di tanto altro ancora ho scritto nella miniguida di viaggio che troverete sul sito di Ko-fi ad un prezzo davvero bassissimo! Spero che vi possa tornare utile! Se invece l’Oman non è nei vostri piani, ma volete farvi due chiacchiere, vi aspetto su Instagram!

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